Johann Wolfgang von Goethe fu una delle menti più universali della cultura europea. Nel corso della sua lunga vita, scrisse un’enorme quantità di saggi che spaziano in quasi ogni ambito dello scibile umano: oltre che di botanica, fisica, mineralogia, si occupò di medicina, di pedagogia, di fisiognomica, di economia, di scienza dell’amministrazione pubblica. I suoi saggi occupano parte prevalente della sua opera omnia, che conta oltre 140 volumi, testimonianza di una curiosità intellettuale senza confini e una capacità rara di coniugare osservazione empirica, riflessione filosofica e sensibilità estetica.
Come formidabile saggista, fu capace di indagare con spirito critico e prodigiosa creatività quasi ogni aspetto della vita e della società del suo tempo, in una immensa mole di scritti monografici e di trattati che spaziano ben oltre la scienza, l’arte e la filosofia.
I suoi interessi toccavano ambiti oggi ritenuti specialistici, ma che Goethe affrontava con approccio sistematico e visione unitaria. Emblematico è il suo contributo alla fisiognomica, nel saggio Von der Physiognomik. Gegen die Physiognomen (1778), in cui, criticando la concezione deterministica nell’analisi fisica del cranio e del volto umano, propose una visione più dinamica del rapporto tra aspetto esteriore e interiorità:
“Non si può leggere il carattere di un uomo dalla fronte o dalla mascella: il suo spirito è inscritto nei movimenti, nelle posture, nei silenzi.”
In ambito economico e sociale, Goethe sviluppò profonde riflessioni sulle finanze pubbliche e sull’amministrazione dello Stato, condensandole nei suoi scritti politici e nelle lettere da Weimar, dove per decenni fu ministro. Ad esempio, nel Reglement über die Bergwerke (Regolamento sulle miniere, 1783), dimostra una visione già moderna del rapporto tra risorse naturali, lavoro e tutela ambientale.
La sua attenzione alla pedagogia e alla formazione emerge dalle “Lettere sull’estetica dell’educazione” e dalle osservazioni sparse nei “Maximen und Reflexionen” (Massime e riflessioni), dove afferma:
“La vera educazione non trasmette nozioni, ma insegna a vedere.”*
Goethe si interessò anche alla medicina e alla psicofisiologia: intrattenne fitti scambi con medici e scienziati del suo tempo, elaborando ipotesi sul legame tra umori corporei e stati emotivi. Nei Frammenti sulla Natura (Fragmente über die Natur), attribuiti a lui ma pubblicati anonimamente nel 1782, scrive una delle sue intuizioni più suggestive:
“La natura non ha sistema: ha vita. È vita in una trama infinita di forme, ciascuna delle quali è un tutto, e tuttavia parte del tutto.”
In definitiva, l’opera omnia di Goethe — che consta oggi di oltre 140 volumi tra scritti, lettere, appunti e trattati — non è solo un monumento della cultura tedesca, ma una vera e propria enciclopedia dell’esperienza umana. La sua curiosità enciclopedica e il suo pensiero non settoriale anticipano lo spirito transdisciplinare contemporaneo: in lui convivono il poeta, il politico, il naturalista, il teorico della conoscenza, il pedagogo e il riformatore. Una mente universale in dialogo perenne con la complessità del reale.
Goethe Haus Palermo
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